venerdì 11 giugno 2010

Elbaman (30 settembre 2007)

Oggi sveglia all’alba….Importante missione da svolgere.
Esserci.
E mai come esserci, adesso, è importante per me.
Sento una forza che mi attira.
Devo poter testimoniare, e poter raccontare, e poter vivere, e poter vedere….
Il sole disegna il cielo di infinite sfumature rosa, albicocca, pesca, celeste, bianco. Quanti colori tutti in una volta!
Mi fermo a immortalare con un paio di scatti quello che vedono i miei occhi. Passata all’improvviso ogni stanchezza. Passata qualsiasi brutta idea. Sto lì. E questo mi basta. Penso che potrei anche morire adesso. In questo momento provo una grande pace. Mi fermo in contemplazione di questa alba.
Fortunatamente fa caldo.
E’ veramente un dono meraviglioso per questi atleti che devono affrontare oggi la loro gara. Le forze si raccolgono meglio di fronte a uno scenario paradisiaco come questo.
Sulla spiaggia alle sette e trenta ci sono un sacco di persone, che fanno il tifo per chi è già entrato in acqua e si appresta a iniziare la propria gara di ironman con i primi 3,8 km di nuoto.
E insieme, tanti atleti con la muta e la cuffia rossa. Ognuno con il suo numero sulla cuffia, scritto grande, a pennarello nero. Questi ultimi entreranno con qualche minuto di ritardo perché sono parte della staffetta che svolgono con altri due compagni.
Via! Anche loro entrano in acqua. Decine e decine di braccia che si muovono a stile libero, e si allontanano nel golfo, per percorrere l’intero tracciato. In mare capita di perdere l’orientamento, e qualcuno si allontana dal punto di arrivo, cercando di riguadagnarlo appena si accorge di essere fuori. Alcune boe indicano dove girare.
Intanto il sole comincia ad essere proprio caldo. Si alza sempre di più sul golfo. E disegna in cielo un riflesso curioso, mai visto prima. Sembra una cometa, un segno da seguire. Una luce più forte e una “coda” luminosa e leggermente più chiara.
I primi nuotatori cominciano ad arrivare e saltellando escono dall’acqua. Sorridono. Mi domando come facciano dopo aver percorso quasi due chilometri a nuoto, a trovare ancora il fiato per scambiare un rapido saluto con i loro sostenitori.
Percorrono alcuni metri sulla sabbia e si rituffano per il secondo giro.
Nel frattempo le bracciate degli staffettisti si allontanano e si distanziano tra loro. Solo piccoli punti, tra le lievi onde. Non si distinguono quasi più. Il sole abbaglia. E abbaglia anche chi sta nuotando, tanto che all’uscita qualcuno riferisce di aver quasi perso la boa a causa del sole negli occhi.
Cominciano ad arrivare anche gli staffettisti. I più forti e veloci si mescolano con i tri-atleti. Così si vedono cuffie gialle, rosse e azzurre.
Si, quelle azzurre sono le donne. Donne, vi amo! Vi amo per la forza che avete. Senza alcuno sconto vi ficcate nell’avventura. Nella durissima sfida contro voi stesse. Contro il fantasma che non vi fa paura. Questo uomo, che non è proprio di ferro. (Anzi, spesso dimostra di essere un verme). Un uomo che a volte non sa neanche camminare. E voi, a dispetto della prassi che prevede una “riduzione della pena” per il sesso debole…..dimostrate ampiamente che il sesso è solo una convenzione. Chi ha gli attributi per potercela fare lo dimostra. E voi siete lì. Grazie donne!! Grazie di essere lì a testimoniarci.
Esce il primo! Un’oretta di nuoto e…via… pronto per affrontare 180km in bicicletta. Salite e discese comprese! Tutto compreso….allucinante…Circa sei ore di bicicletta….. Quasi una giornata di lavoro! Si, ma dopo li aspetta una maratona. Ultimi 42 km a piedi, di corsa.
Come si può non ammirare queste persone?
Come si può non vedere nelle loro vesti madide di sudore, la voglia di superare se stessi? Le loro gambe che si muovono senza sosta, i loro sguardi che raccontano la fatica….. e io a guardare. Ma con gli occhi spalancati, con il cuore gonfio di emozione e gioia per aver visto e sentito tutto questo.
E fino a buio, fino a quando il sole si tuffa nell’altro mare, quello dalla parte opposta dell’isola, tutto questo sogno continua a vivere. E fino a notte fonda i miei occhi vedono quei calzoncini neri diventare bianchi di Sali minerali, di sudore, di fatica.
Grazie.
Grazie per la forza che avete dimostrato di possedere.
Grazie di cuore per lo spettacolo che avete offerto.

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