giovedì 15 luglio 2010

L'attesa del nulla


E’ l’attesa del nulla quella che più mi fa male.
Il grande e lento passare dei grani di sabbia della clessidra attraverso la loro strada obbligata. Li vedi cadere?
Il tempo scorre lento, eterno.
Inesorabile lui passa. E io qui. Ad attendere.
Quel tempo, che da sempre si porta il peso della vita di noi piccoli uomini, prosegue la sua strada. La barba lunga, il sorriso appena accennato. La stanchezza degli anni che passano. Lo sguardo indecifrabile. L’accordo tacito con le Parche, che filano il tessuto della nostra vita, è un contratto che non necessita di alcuna firma. Va da sé.
Lo sa lui, il tempo, e lo sanno loro, le Parche….
E sgrano tra le dita quello che resta del mio sogno. Delle mie attese. Pochi pallini da far scorrere tra il pollice e l’indice. Quanti non so.
Attendo che scorra, e mi volto a guardare la strada fatta. Nascosta a tratti dalla fitta nebbia dell’oblio, è difficile da riconoscere.
Impossibile sarebbe poterla percorrere a ritroso.
(19.11.2007)

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